CELLULE STAMINALI DI MALUS DOMESTICA CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI

Parliamo tanto di cellule staminali ma sappiamo esattamente di cosa si tratta? Impariamo a conoscerle meglio….

Le cellule staminali sono cellule primitive, non ancora specializzate, da cui hanno origine tutte le altre cellule che compongono i diversi organismi, sia animali che vegetali. Possono generare cellule identiche alle originarie, restando dunque staminali, oppure possono riprodurre cellule specializzate per lo svolgimento di una determinata funzione. Sono molto usate in campo farmacologico per combattere varie patologie come tumori e leucemie, ma anche in campo cosmetico per allontanare la vecchiaia il più possibile.

Esistono due tipi di cellule staminali: umane e vegetali.

In ambito cosmetico vengono utilizzate queste ultime poiché possiedono proprietà che le rendono molto più versatili e innocue di quelle animali, la cui manipolazione invece è ancora molto difficile.

Le zone da cui si ricavano tali cellule dipendono dal tipo di pianta considerata. L’estrazione può infatti interessare i germogli, le radici o anche il frutto stesso (soprattutto i frutti rossi); sono i singoli ricercatori che, di volta in volta, devono trovare la parte migliore da cui estrarre le cellule in questione.

Tra i tipi di piante soggette ad estrazione troviamo la stella alpina, l’albero delle farfalle (Buddleja), il mirtillo, il lampone e la MELA SVIZZERA (Malus domestica)

Quest’ultima risulta non solo essere la più famosa, ma, per rapporto causa effetto, la più antica. Era già nota infatti sin dal 18esimo secolo per la sua eccezionale capacità di conservazione. Grazie infatti al ricco contenuto di fitonutrienti e proteine, poteva resistere tutta la stagione invernale senza marcire!

La Malus domestica appartiene ad una rara varietà svizzera chiamata Uttwiler Spätlauber, registrata come specie protetta in quanto, oltre alle già citate notevoli capacità di preservazione, risulta essere una varietà di melo in via di estinzione, con solo pochi esemplari rimasti al mondo.

Anche una volta differenziate, le cellule staminali vegetali di Malus Domestica, mantengono la pluripotenza e possono quindi assumere diversi compiti. Grazie all’alta concentrazione di acido tannico, sostanza chimica presente negli estratti vegetali, risultano in grado di interagire con le cellule dell’organismo umano.

A tal proposito, entrando in simbiosi con le cellule del derma, stimolano i fibroblasti, attivando così i processi biochimici responsabili della completa rigenerazione cutanea e della formazione di collagene ed elastina e promuovendo un visibile ed apprezzabile effetto antiage. Le rughe risultano più distese, la vitalità della pelle decisamente migliorata e, in generale, l’invecchiamento rallentato.

Infine, ultimo, ma ovviamente non meno importante, le cellule staminali vegetali attive di mela, esercitano una spiccata azione rigenerante e riattivante del follicolo pilifero, stimolando la ricrescita dei capelli e frenando la caduta. Ritardano infatti l’invecchiamento fisiologico dei follicoli piliferi, che rappresentano un vero e proprio serbatoio di cellule staminali cutanee, e la loro conseguente morte cellulare programmata.

E’ chiaro ora perchè questa piccola mela è così preziosa?

LA CADUTA STAGIONALE: CAUSE E POSSIBILI SOLUZIONI

La caduta dei capelli stagionale è un fenomeno fisiologico naturale che si traduce con un voluminoso aumento del numero giornaliero di capelli che cadono durante alcuni mesi dell’anno.

Si stima che normalmente si perdano tra i 50 e i 70 capelli al giorno mentre durante i cambi stagionali la media si alza a 100 – 150. Si tratta però di una condizione solitamente temporanea che tende a normalizzarsi entro poche settimane.

Questo fenomeno coinvolge indistintamente sia uomini che donne.

Una capigliatura sana è naturalmente soggetta al fisiologico ciclo vitale del pelo, che viene solitamente diviso in cinque fasi principali:

la FASE ANAGEN, ossia la fase di crescita del capello, caratterizzata da un accrescimento rapido e costante la cui entità può variare da individuo a individuo, ma solitamente si attesta intorno ad 1 cm ogni mese e la cui durata può essere di 2/4 anni negli uomini, fino ai 5/6 anni nelle donne, 

la FASE CATAGEN, la cui durata è limitata a poche settimane, nella quale l’accrescimento del capello tende a ridursi progressivamente fino ad arrestarsi completamente mentre il bulbo pilifero tende a risalire verso la superficie del cuoio capelluto, 

la FASE TELOGEN, vale a dire il periodo conclusivo del ciclo vitale del pelo, durante il quale si verifica la vera e propria perdita del capello, che non essendo più ancorato al follicolo pilifero può cadere alla minima sollecitazione,

la FASE EXOGEN ovvero il momento in cui il capello si stacca dal follicolo pilifero e infine

la FASE KENOGEN che coincide con un breve periodo “di riposo” del follicolo, prima della nascita di un nuovo capello.

A seguito di quanto detto, occorre fare una distinzione tra perdita di capelli stagionale e perdita dei capelli anomala o patologica.

In autunno e primavera, persino nelle persone che hanno folte chiome, la caduta può superare di gran lunga i cento capelli al giorno. In questi casi a cadere sono solo i capelli in fase TELOGEN (si parla infatti di telogen effluvio stagionale), i cui follicoli stanno già lavorando per produrre nuovi capelli.

Le cause possono essere molteplici: c’è chi lo riconduce a una semplice eredità genetica che ha le sue radici nel processo stagionale di muta del pelo tipico dei mammiferi, chi ritiene che la variazione del rapporto fra ore di luce e ore di buio incida sull’equilibrio ormonale, chi propone una spiegazione più psico-sociologica del fenomeno, indicando nel ritorno alla vita “malsana” della città, col suo carico negativo di stress da lavoro, ritmi frenetici e inquinamento atmosferico, la causa primaria dell’aumento della caduta, mentre altri studi scientifici affermano che sia da ricercare a partire dai mesi precedenti. Per quanto riguarda l’autunno, infatti, il sole preso nei mesi estivi danneggerebbe il bulbo, procurando quindi la caduta dei capelli, nel caso della primavera invece, l’eccessivo freddo preso in inverno causerebbe una vasocostrizione nel cuoio capelluto, danneggiando nuovamente i bulbi e quindi inducendo la caduta.

Alla luce di ciò, il periodo primaverile e quello autunnale non fanno altro che accelerare il ciclo di vita proprio dei capelli ed il loro fisiologico rinnovamento. Se tuttavia la caduta stagionale è un fenomeno relativamente nella norma, diventa patologica e con conseguenze anche gravi quando si sovrappone ad anomalie preesistenti, di cute o di capelli, trascurate e non gestite nella giusta maniera. Ecco perchè è importante prendersi cura in maniera costante tutto l’anno del proprio cuoio capelluto e delle lunghezze, acquisendo coscienza di eventuali anomalie, da gestire con prodotti specifici, al fine di riportare cute e capelli ad una condizione di normalità e affrontare con il minor danno possibile la quasi inevitabile caduta dei cambi stagionali, così come è importante intervenire nel periodo della caduta stessa con prodotti mirati ad aiutare l’attività dei follicoli piliferi e a sostenere lo sviluppo e la crescita dei capelli nuovi.

L’ALOPECIA PSICOGENA: UN PROBLEMA SEMPRE PIU’ DIFFUSO

Alopecia Psicogena. Hairk Kulture, Natural & Technology Hair Product

L’alopecia da stress (o alopecia psicogena) si configura come un disturbo psicosomatico causato dallo stress e dalle tensioni nervose.

Per una migliore comprensione di questa forma di alopecia è necessario prima inquadrare la sua causa scatenante, ossia lo stress.

Lo stress è una reazione che si manifesta quando una persona percepisce uno squilibrio tra le sollecitazioni ricevute e le risorse a disposizione. Si tratta, precisamente, di una sindrome generale di adattamento (SGA) atta a ristabilire un nuovo equilibrio interno (omeostasi) in seguito a fattori di stress (stressors). Lo stress ha quindi la funzione benefica di attivare risorse e guidarci alla risoluzione di problemi e lo possiamo suddividere in tipo acuto oppure cronico.

Lo stress acuto si traduce in un episodio sporadico e di breve durata, la cui risposta consiste nella reazione di allarme (definita in questo caso di “attacco o fuga”), in una resistenza di brevissima durata e un quasi istantaneo ritorno alla normalità.

Lo stress cronico invece è più complesso e si traduce in un episodio o una situazione di lunga durata. A seconda della sua manifestazione possiamo suddividerlo in cronico intermittente e cronico propriamente detto.

Il primo consiste in una serie di episodi costanti di stressors, mentre il secondo in una situazione generale di stress che, malauguratamente per colui che ne è vittima, si conclama anche in assenza di stressors.

Lo stress cronico può avere varie conseguenze come la perdita della capacità di rilassarsi, mal di testa, tensioni muscolari, abbassamento delle difese immunitarie e come appunto già detto, l’alopecia psicogena.

Uno stress forte e improvviso (stress acuto) spesso è dovuto a un evento emotivo molto importante e può far cadere centinaia di capelli in fase di riposo (telogen effluvium acuto). I capelli si rifugiano nella fase di telogen, bloccando ogni attività e arrivando dopo tre mesi a cadere, senza peraltro risultare danneggiata la struttura del follicolo che finito, il momento di stress, sarà pronto per un nuovo ciclo. Si tratta pertanto di una forma di alopecia reversibile.

Se lo stress è meno intenso e più costante nel tempo (stress cronico), avremo invece un telogen effluvium cronico dove la perdita sarà meno importante, ma sarà anche più difficile risolvere il problema.

Questi due tipi di Telogen Effluvium contribuiscono non poco a velocizzare l’evoluzione di altre forme di calvizie. Il follicolo tende ad accelerare ulteriormente il suo ciclo e i capelli nella fase di telogen aumentano notevolmente di numero. Spesso non riescono neanche a passare alla fase di riposo e cadono nella fase di crescita, diventando sempre più piccoli e sottili.

Nella risposta veloce, ossia durante lo stress acuto, il sistema simpatico causa il rilascio di adrenalina e noradrenalina (gli ormoni dell’ “attacca o fuggi”), che permettono all’organismo di affrontare un pericolo imminente.

Nella risposta lenta invece l’ipotalamo secerne l’ormonecorticoliberina (CHR)che a sua voltastimola il rilascio della corticotropina ( ACTH) e della vasopressina (ADH).

L’ADH (o vasopressina) determina la ritenzione idrica che causa l’aumento di volume ematico e la costrizione dei vasi.

L’ACTH agisce invece a livello corticale surrenale, stimolando il rilascio di cortisolo e aldosterone. Il cortisolo induce il fegato a rilasciare glucosio nel sangue, per permettere all’organismo di affrontare il momento di bisogno con maggiori risorse energetiche, ma se lo stress diventa continuo nel tempo, il cortisolo, da utile baluardo dei nostri bisogni, diventa sostanza dannosa capace di “corrodere” le funzioni più importanti del nostro organismo. L’eccesso di glucosio provoca infatti alterazioni nella produzione d’insulina e manda in tilt l’equilibrio ormonale. Un’alterazione della produzione di glucosio determina l’intolleranza del primo e insulino resistenza, condizioni che possono portare al diabete. Vengono rilasciate nel sangue maggiori quantità di grassi che a lungo andare provocano un aumento di colesterolo e trigliceridi e un conseguente incremento del rischio cardiovascolare. Si ha poi un maggior utilizzo da parte dell’organismo degli aminoacidi dei tessuti muscolari, riducendo così le risorse proteiche dei nostri muscoli. La pelle diventa più sottile e meno elastica e si indeboliscono i tessuti linfoidi, deputati a modulare le difese immunitarie del nostro organismo. Inoltre la liberazione eccessiva e costante di cortisolo è anche in grado di danneggiare la mucosa gastrica. Gastriti, esofagite da reflusso, lesioni ulcerose sono spesso correlate alle alterazioni di quest’ormone. Adrenalina e cortisolo sono i due ormoni dello “stress” capaci di risolverci un sacco di problemi se secreti nelle giuste quantità, ma nemici della salute se prodotti in eccesso.

Per capire come lo stress possa influire sul “blocco” delle attività del capello bisogna prima specificare un concetto base, ossia l’azione dell’AdenosinaMonofosfatoCiclico (AMPciclico o cAMP) . L’AMP ciclico, importante metabolita, se non “disturbato”,adempie costantemente ai suoi compiti e consente alle cellule di produrre energia con la glicolisi e compiere in maniera normale le loro funzioni.
Il suo ruolo in questo caso è attivare quei processi metabolici per produrre costantemente energia per costruire le proteine del capello, permettere a quelle della matrice di produrre cheratina e ai melanociti di secernere i pigmenti necessari. Le cellule della matrice hanno sulla membrana anche dei recettori alfa per l’adrenalina e la noradrenalina. Lo stress scatena la produzione di questi ormoni, e si ipotizza che legandosi al recettore alfa, provochino inibizione dell’attività dell’AMP ciclico, inibizione della glicolisi, riduzione dell’attività delle cellule del follicolo e conseguente perdita dei capelli.
In qualche maniera l’adrenalina e la noradrenalina prodotte in eccesso a causa di uno stress fisico o psichico, contribuiscono assieme al DHT (driidrotestosterone – ormone androgeno derivato del testosterone) nell’azione di “disturbo” delle attività metaboliche del follicolo pilifero.
Non per niente sono stati riferiti casi in cui a seguito di un forte spavento o stress anche l’attività dei melanociti veniva bruscamente fermata. L’adrenalina prodotta in eccesso e lo stress ossidativo, impediscono così alla maggior parte dei melanociti di produrre la melanina. Ecco perché non è luogo comune che, a seguito di periodi prolungati di stress, aumentino i capelli bianchi!
L’aumento di cortisolo che si determina da uno stress prolungato negli anni, inibisce la produzione di tutti gli eicosanoidi (ormoni locali), sia quelli dannosi che provocano infiammazione, sia quelli benefici che permettono una comunicazione ormonale perfetta dei sistemi cardiovascolare, nervoso e immunitario.

Nel caso dei capelli, il cortisolo, bloccando l’azione di questi eicosanoidi “buoni”, altera l’azione dell’ AMP ciclico con conseguenze gravi su tutta l’attività cellulare del follicolo.

Il cortisolo in eccesso, inoltre, mobilita continuamente glucosio nel sangue, che, in tal misura, è in grado di alterare (glicolisare) la struttura molecolare delle proteine destinate ai processi rigenerativi del nostro organismo, come ad esempio quelle coinvolte nella formazione della cheratina dei capelli.

I disordini metabolici e le interferenze nei messaggi ormonali più o meno transitori, causati dallo stress determinano inoltre, come diretta conseguenza, la formazione di radicali liberi.
I radicali liberi possono ossidare grassi, proteine, DNA, danneggiando la struttura di queste molecole. Le cellule “operaie” della matrice del capello, deputate alla continua produzione di cheratina, possono essere influenzate dallo stress ossidativo dei radicali liberi, i quali peraltro danneggiano anche gli enzimi e le molecole del bulbo pilifero, scatenando una reazione a catena che negli anni provoca un accelerato invecchiamento della struttura del capello. Il follicolo pilifero subisce una parziale alterazione del ciclo e le cellule germinative (cellule della matrice) anticipano la loro temporanea “morte” cellulare (apoptosi). Il periodo catagen, che prepara il follicolo pilifero alla nascita di un nuovo capello risulta così alterato e imperfetto, determinando nel tempo un diradamento costante.

Da quest’analisi appare pertanto evidente come una condizione di stress, a partire da singoli episodi, sino ad arrivare alla cronicità, metta a serio rischio la nostra salute, coinvolgendo le principali funzioni dei nostri organi, tra cui, come abbiamo visto, anche la salute e la bellezza dei nostri capelli. Sarebbe pertanto importante ridurre le fonti ansiogene e cercare di vivere in una condizione di equilibrio fisico ed emotivo, ma dal momento che è la stessa società in cui viviamo ad imporci ritmi cui diventa molto complicato sottrarsi, quantomeno possiamo aiutare il nostro organismo ad affrontare al meglio della propria condizione, le conseguenze determinate dallo stress. Diventa pertanto fondamentale avere uno stile di vita adeguato e una giusta alimentazione che rafforzi il sistema immunitario e fornisca tutti i nutrienti indispensabili per ottimizzare gli scambi che avvengono nel nostro organismo. Per quanto riguarda i capelli, un grande aiuto può darlo acquisire sane abitudini di igiene e cura degli stessi con prodotti non aggressivi, finalizzati a mantenere inalterato l’equilibrio del film idrolipidico della cute, a nutrire e idratare quando serve, a restituire le proteine danneggiate, attraverso la sinergia di componenti finalizzati proprio a rimediare ai danni delle alterazioni metaboliche cui sono sottoposte le cellule del follicolo e del capello a causa dello stress. Noi di H.K. Hair Kulture, con la nostra linea tricologica IKS ad estrazione naturale, è quello che ci sforziamo di fare.

SEMINAR MODA TAGLIO PRIMAVERA-ESTATE 2019

Seminar Moda Taglio edizione 2019 presso Hair Kulture, Natural & Technology Hair Product

Lunedì 15 aprile presso la nostra sede di Parma, si è tenuto il SEMINAR MODA TAGLIO in cui il nostro HAIR STYLIST VINCENZO DI PASQUALE ha illustrato ai partecipanti le sue proposte PRIMAVERA –ESTATE 2019 per H.K. HAIR KULTURE.

Dopo aver condiviso attraverso un video, gli emozionanti momenti che da un anno a questa parte stanno caratterizzando il percorso di formazione e di conoscenza umana e professionale del coach con i parrucchieri H.K. e che porteranno alla creazione di un vero e proprio team che girerà l’Italia per far conoscere H.K. HAIR KULTURE e le sue proposte, Vincenzo ha spiegato, con la solita maestria, i suoi tagli per la stagione entrante.

Ecco quindi ROBERTA, taglio Pixie, dalla marcata impronta anglosassone, dalle rigide geometrie, ma contemporaneamente fresco, spettinabile, grintoso e di grande impatto, per donne dalla personalità decisa, che non vogliono rinunciare alla praticità vissuta con stile.

Poi GIULIA, sempre corto, dinamico, divertente, dalla tecnica precisa che si presta però ad innumerevoli interpretazioni, per arrivare ad un effetto moda assolutamente unico e personale, per teste irripetibili che si fanno notare con classe ed originalità

La mattinata è stata poi piacevolmente allietata dalla performance inaspettata e contemporanea su modelle tratte dai presenti, dei due Maestri …….Leo Lucidi che ha rispolverato le tecniche di base per un Bob classico, dall’intramontabile linea semplice ed elegante e Vincenzo Di Pasquale che ha invece riproposto il taglio GIULIA, rivisitato in base alle caratteristiche dell’improvvisata modella, dall’effetto estremamente grintoso e moderno.

Grande tecnica e fantasia, con spunti tratti dalle tendenze delle passerelle inglesi nel rispetto della sensibilità e dell’interpretazione personale , come sempre motivi conduttori delle proposte VINCENZO DI PASQUALE per H.K.HAIR KULTURE.

Dopo una godereccia pausa pranzo con prodotti tipici di Parma, i partecipanti si sono cimentati in un insolito, ma estremamente efficace, percorso STEP BY STEP, in cui, alla spiegazione del Maestro, è seguita l’esecuzione contemporanea dei presenti, per arrivare a produrre un taglio il più possibile vicino al suo, ma con licenza di esprimere varianti e personalizzazioni, pur se nel rispetto delle tecniche spiegate.

CHE DIRE? Come sempre grande professionalità, disponibilità e simpatia da parte del Maestro Vincenzo Di Pasquale, enorme lezione di competenza e di eleganza stilistica da parte del più che mai sempreverde LEO LUCIDI, collaborazione e attenzione da parte dei presenti (a numero chiuso per essere seguiti in modo specifico e diretto) e immersione profonda di cultura nel mondo dello stile e della tecnica per noi componenti dello staff, che veniamo così ricompensati delle fatiche della preparazione di una giornata di formazione che deve sempre essere all’altezza delle più esigenti aspettative.

ALLA PROSSIMA!!

NICHEL FREE? NICHEL TESTED? Facciamo chiarezza

nichel free, facciamo chiarezza. Dal Blog di Hair Kulture, Natural & Technology Hair Product

Quella al Nichel è probabilmente una delle allergie più diffuse. L’allergia da contatto al metallo, può provocare dermatiti e pruriti, con comparsa di eczema in caso di contatto continuato. 

In commercio si trova una grande varietà di indicazioni: Nichel tested – Senza Nichel – Nichel Free – Nichel < 1 ppm…tanta confusione sulla dicitura da utilizzare e sul suo reale significato.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Iniziamo a capire di che cosa si tratta: il Nichel è un metallo che si trova praticamente ovunque (nel suolo, nell’acqua, nell’aria, nelle piante e negli animali). Questa piccola prefazione già ci indica che la totale assenza di questo metallo in un prodotto cosmetico, è praticamente impossibile. Si può trovare come residuo del processo di produzione/conservazione del cosmetico o come impurezza di altri ingredienti del cosmetico stesso (coloranti o ausiliari): NICHEL FREE o SENZA NICHEL non sono pertanto indicazioni verosimili.
La legge cosmetica Europea non affronta l’argomento nel dettaglio, per cui ci si affida ai pareri dell’Istituto Superiore di Sanità secondo cui, per minimizzare il rischio di reazioni allergiche per soggetti molto sensibilizzati, il tetto massimo è di 1 ppm.
A questo punto la dicitura NICHEL TESTED potrebbe essere quella più appropriata, anche se questa dicitura non dà indicazioni sul fatto che il test per la sua rintracciabilità sia fatto ad ogni lotto di produzione e non dà neppure indicazioni in merito alla soglia considerata come limite massimo dal fabbricante.
Tutti i prodotti H.K. HAIR KULTURE – linea IKS e KOLOURGEL, eseguiti secondo le BUONE PRATICHE DI FABBRICAZIONE, in conformità con la CERTIFICAZIONE ISO 22716:2007 (GMP), sono tutti NICHEL TESTED, con test effettuati AD OGNI LOTTO DI PRODUZIONE e con valori inferiori a 1 ppm, tali DA NON PRODURRE REAZIONI NEI SOGGETTI ALLERGICI.

Di seguito diamo la definizione di ppm tratta da WIKIPEDIA per far capire di che quantità stiamo parlando:
Parti per milione (ppm) è una unità di misura adimensionale che indica un rapporto tra quantità misurate omogenee di un milione a uno. Ad esempio viene usata per livelli estremamente bassi di concentrazione di un elemento chimico, ma anche per esprimere errori di misurazione, o tolleranze.

FONTI BIBLIOGRAFICHE
– Rapporti ISTISAN 09/12
– Basketter DA, Angelini G, Ingber A, Kern PS, Menné T. Nickel, chromium and cobalt in consumer products: revisiting safe levels in the new Millennium. Contact Dermatitis 2003;49:1-7.
– Basketter DA, Briatico-Vangosa G, Kaesner W, Lally C, Bontinck WJ. Nickel, cobalt and chromiumin consumer products: a role in allergic contact dermatitis? Contact Dermatitis 1993;28:15-25.
– http://www.nononsensecosmethic.org/cosmetici-nickel-tested-

SIAMO PRONTI PER LA FATTURAZIONE ELETTRONICA?

fatturazione elettronica: siamo pronti? Dal blog di Hair Kulture, Natural & Technology Hair Product

SIAMO PRONTI PER LA FATTURA ELETTRONICA? VEDIAMO DI CAPIRNE UN PO’ DI PIU’

La fattura elettronica sarà obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2019 per gli operatori IVA, soggetti residenti o stabiliti in Italia, nella cessione di beni e prestazioni di servizi, sia con riferimento agli altri operatori IVA (operazioni B2B) sia con riferimento ai consumatori finali (B2C). Sono esenti dall’obbligo i PICCOLI AGRICOLTORI già esonerati dall’obbligo della fatturazione e coloro che appartengono al REGIME DI VANTAGGIO (ex regime dei minimi) e FORFETTARIO.

Attenzione però: tali soggetti saranno esonerati dall’obbligo della fattura elettronica solo per le fatture emesse, ma potrebbero essere in ogni caso interessati alla ricezione delle fatture elettroniche per quanto riguarda gli acquisti.

Vediamo di capire un po’ di più in cosa consiste la FATTURA ELETTRONICA. Si tratta di un documento informatico (formato XML) trasmesso in modalità telematica all’AGENZIA DELLE ENTRATE che si avvale, per questo scopo, di un SISTEMA DI INTERSCAMBIO (SdI) che, oltre a ricevere la fattura dall’emittente, si preoccuperà di inoltrarla al destinatario. A partire dal 1° gennaio 2019 tutte le fatture emesse in un formato diverso da quello elettronico, saranno considerate non emesse.

Per poter convertire la normale fattura in FATTURA ELETTRONICA occorre un programma che consenta la compilazione del file della fattura nel formato XML. L’Agenzia Delle Entrate ha messo a disposizione tre programmi gratuiti, in alternativa è possibile utilizzare software privati (soprattutto quelli rilasciati dagli stessi produttori dei software gestionali per predisporre le fatture ).

I dati obbligatori da riportare nella fattura elettronica sono gli stessi che si riportavano nelle fatture cartacee, ma accanto a questi comparirà l’obbligo di indicazione dell’INDIRIZZO TELEMATICO dove il cliente vuole gli venga consegnata la fattura. Dovrà essere redatta usando esclusivamente un PC, un TABLET o uno SMARTPHONE e dovrà essere trasmessa in modalità elettronica al SdI dell’Agenzia Delle Entrate.

Il Sistema di Interscambio (SdI), è una sorta di “postino” che, quindi, riceverà le fatture dal fornitore (o chi per lui le trasmette) e, dopo un controllo formale delle stesse, le consegnerà al cliente (o chi per lui le riceve).

Come qualsiasi “postino”, anche il SdI deve sapere l’indirizzo dove recapitare la fattura; per questo è necessario che, nel compilare i dati del cliente, venga inserito in fattura elettronica l’indirizzo telematico che il cliente ha comunicato al fornitore.


Tale indirizzo telematico può essere alternativamente:

  • un indirizzo PEC, in tal caso il fornitore, nel compilare la fattura, dovrà inserire nel campo “Codice Destinatario” il valore “0000000” (sette volte zero) e nel campo “PEC Destinatario” l’indirizzo PEC comunicato dal cliente;
  • un codice alfanumerico di 7 cifre, in tal caso occorrerà compilare solo il campo della fattura “Codice Destinatario” con il codice comunicato dal cliente;
  • il codice numerico “0000000” (sette volte zero) qualora il cliente non abbia comunicato alcun indirizzo telematico (PEC o Codice Destinatario): in tal caso il fornitore dovrà ricordare al cliente che la fattura elettronica è recuperabile nella sua area riservata “Consultazione” del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito dell’ Agenzia delle Entrate.

Per agevolare e rendere più sicuro il processo di consegna della fattura elettronica, l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile un servizio di pre-registrazione, con il quale le imprese e i professionisti possono comunicare “a monte” al postino SdI l’indirizzo telematico su cui ricevere di default tutte le loro fatture elettroniche, indipendentemente dall’indirizzo che il fornitore avrà compilato nella fattura.

Se non si è effettuata alcuna operazione di registrazione dell’indirizzo telematico con l’apposito servizio, il SdI (Sistema di Interscambio) consegnerà la fattura elettronica all’indirizzo telematico presente nella fattura stessa. Pertanto, la fattura elettronica verrà recapitata alla casella PEC (Posta Elettronica Certificata) ovvero al “Codice Destinatario (canale telematico FTP o Web Service)” che il cliente avrà comunicato al suo fornitore e che quest’ultimo avrà correttamente riportato nella fattura.

L’operatore IVA può decidere di ricevere la fattura ad un indirizzo PEC direttamente a lui intestato o su un canale telematico (FTP o Web Service) direttamente da lui gestito oppure può farla ricevere, per suo conto, da un soggetto terzo, solitamente un intermediario o un provider che offre servizi specifici proprio di trasmissione e ricezione delle fatture elettroniche.Il Sistema di Interscambio consegna le fatture elettroniche all’indirizzo PEC o sul canale telematico (FTP o Web Service) che legge dalla fattura, indipendentemente se questi sono direttamente riconducibili al cliente o meno.

Per quanto riguarda le modalità di trasmissione, la fattura elettronica può essere trasmessa direttamente dall’Operatore IVA oppure quest’ultimo può farla trasmettere, per suo conto, da un soggetto terzo, solitamente un intermediario o un provider che offre servizi specifici proprio di trasmissione e ricezione delle fatture elettroniche.


La creazione di un “canale telematico” FTP o Web Service autonomo
 da parte dell’Operatore Iva deve essere effettuata solo se un’azienda intende creare un canale telematico dedicato e sempre attivo (canale di tipo FTP o Web-Service) tra i suoi server e il Sistema di Interscambio.
Questa procedura, quindi, è rivolta a quegli operatori caratterizzati da un particolare grado di informatizzazione, capaci di gestire con continuità e con costante presidio di personale il sistema informativo collegato al SdI e che devono trasmettere un numero molto rilevante di fatture elettroniche.

Una volta che il file della fattura elettronica è stato trasmesso al SdI (Sistema di Interscambio), quest’ultimo esegue alcuni controlli e, se tali controlli sono superati, trasmette il file all’indirizzo telematico presente nella fattura. I tempi in cui il SdI effettua le operazioni di controllo e consegna della fattura possono variare da pochi minuti ad un massimo di 5 giorni.

I controlli che il Sistema di Interscambio esegue sulla Fattura elettronica sono i seguenti:

  • verifica che siano presenti almeno le informazioni minime obbligatorie previste per legge,
  • verifica che i valori della partita Iva del fornitore (cedente/prestatore) e della partita Iva oppure del Codice Fiscale del cliente (cessionario/committente) siano esistenti, cioè presenti in Anagrafe Tributaria
  • verifica che sia inserito in fattura l’indirizzo telematico dove recapitare il file, cioè che sia almeno compilato il campo «Codice Destinatario»
  • verifica che ci sia coerenza tra i valori dell’imponibile, dell’aliquota e dell’Iva

Per tutte le fatture elettroniche inviate a privati (altri operatori Iva o consumatori finali), il SdI accetta anche file non firmati digitalmente.

Se uno o più dei controlli sopra descritti non andasse a buon fine, il SdI “scarta” la fattura elettronica e invia al soggetto che ha trasmesso il file una ricevuta di scarto all’interno della quale sarà anche indicato il codice e una sintetica descrizione del motivo dello scarto. La ricevuta di scarto viene trasmessa dal SdI alla medesima PEC o al medesimo canale telematico (FTP o Web Service) da cui ha ricevuto la fattura elettronica. Spetterà poi all’emittente della fattura comunicare tempestivamente all’acquirente lo scarto della medesima e la messa a disposizione della fattura nell’Area Riservata del Portale “Fatture e corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Se i controlli sopra descritti vanno a buon fineil SdI recapita la fattura elettronica all’indirizzo telematico che legge nel file della fattura (campi “Codice Destinatario” e “PEC Destinatario”) e invia al soggetto che ha trasmesso il file una ricevuta di consegna all’interno della quale sono indicate la data e l’ora esatta in cui è avvenuta la consegna.

Inoltre, un duplicato della fattura elettronica è sempre messo a disposizione sia del cliente che del fornitore nelle loro rispettive aree riservate di “Consultazione – Dati rilevanti ai fini iva del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle Entrate. Il duplicato della fattura elettronica ha lo stesso valore giuridico del file originale della fattura.

La fattura si considera emessa nel momento in cui questa supera i controlli del SDI, indipendentemente che venga recapitata o meno al destinatario.

Per legge (art. 39 del Dpr n. 633/1972) sia chi emette che chi riceve una fattura elettronica è obbligato a conservarla elettronicamente.

La conservazione elettronica, tuttavia, non è la semplice memorizzazione su computer del file della fattura, bensì un processo regolamentato tecnicamente dalla legge (CAD – Codice dell’Amministrazione Digitale).
Con il processo di conservazione elettronica a norma, infatti, si avrà la garanzia, negli anni, di non perdere mai le fatture, riuscire sempre a leggerle e, soprattutto, poter recuperare in qualsiasi momento l’originale della fattura stessa (così come degli altri documenti informatici che si decide di portare in conservazione).

Il processo di conservazione elettronica a norma è usualmente fornito da operatori privati certificati facilmente individuabili in internet; tuttavia, l’Agenzia delle Entrate mette gratuitamente a disposizione un servizio di conservazione elettronica a norma per tutte le fatture emesse e ricevute elettronicamente attraverso il Sistema di Interscambio.

Fonti:

www.agenziaentrate.gov.it

www.money.it

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Seminar Moda Taglio e Colore Autunno-Inverno 2018/19 “INSEGUI IL TUO SOGNO”

seminar moda taglio e colore di Hair Kulture, Natural & Technology Hair Product

Altra grande giornata di formazione tenuta presso l’Hotel Astoria di Parma, domenica 23 settembre, dal nostro stilista e coach Vincenzo Di Pasquale, che con grande brio e maestria, ci ha illustrato tre nuovi strepitosi tagli per la stagione AUTUNNO-INVERNO 2018/19, oltre a mostrarci il frutto delle sue ispirazioni in fatto di taglio e colore, per teste che andranno a costituire la collezione della stagione entrante di H.K. Hair Kulture. La giornata ha avuto fin da subito connotati suggestivi in quanto il titolo attribuitole dallo stesso coach , “INSEGUI IL TUO SOGNO”, ha lasciato intuire che la componente emozionale avrebbe avuto un ruolo importante. In effetti, Vincenzo ha incoraggiato e motivato, con immagini e aforismi di grande impatto emotivo, tutti i partecipanti a non aver paura a mettersi in gioco, ad osare a violare, con un briciolo di sfrontatezza, proprio quelle regole, che tanto bene si devono conoscere, per poterle poi smontare per creare qualcosa di nuovo ed insolito, che possa caratterizzare un lavoro, da vivere costantemente con leggerezza ed entusiasmo. Passione, curiosità, desiderio continuo di migliorarsi insieme ad un pizzico d’incoscienza infantile, in equilibrio con la serietà e il rigore di un’adeguata e costante preparazione, sono, secondo Vincenzo, quegli elementi che, in un mix ideale di entusiasmo e professionalità, fanno sì che ogni parrucchiere possa ogni giorno vivere il suo lavoro come la realizzazione continua di un sogno. Sotto la spinta di queste suggestioni, in effetti, diversi partecipanti hanno espresso, invitati anonimamente a confidare il proprio sogno nel cassetto, il desiderio di crescere professionalmente, di avere magari un salone più grande o di essere individuabili per stile e peculiarità. Mantenere la leggerezza infantile dello sguardo rivolto verso i propri sogni, insieme al coraggio di agire per vederli realizzati, con passione, forza di volontà e determinazione, è quindi, secondo il coach Di Pasquale, il segreto per fare, di un lavoro, un costante divertimento e una gratificazione quotidiana. 

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Con questo spirito, nulla può essere precluso…e nulla si è precluso Vincenzo Di Pasquale che, con grande sfrontatezza, è riuscito, sovvertendo le basilari regole della colorazione, a creare suggestioni di colore ottenute mixando direttamente Kolourgel con Repair Cream della linea tricologica IKS, senza l’uso invasivo dell’Ossigeno , riuscendo contemporaneamente a donare riflessature delicate su capelli non danneggiati, ma addirittura ricostruiti e resi lucidi e sani dalla presenza del ristrutturante. Osare sì…ma con mestiere e grande competenza, che nascono da un vissuto importante come insegnante e prima ancora come parrucchiere innamorato della propria professione…questo è ciò che ci ha trasmesso Vincenzo Di Pasquale nell’introdurci nel magico mondo della colorazione, entrato quasi misteriosamente in una strana ma efficace simbiosi con quello della tricologia, arrivando così a combinare in modo sublime, salute e bellezza dei capelli.

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Anche nel taglio, per le proposte AUTUNNO-INVERNO 2018/19, Vincenzo ha ribadito la volontà di partire da tecniche geometriche molto precise, da sovvertire in un discorso evolutivo molto personale, improntato in una falsa casualità, dall’effetto molto libero e leggero, apparentemente privo di impalcature e rigidi condizionamenti. Il Lungo, la cui tecnica è dolcemente chiamata Summer Dream, crea quindi un effetto sconnesso progressivo di movimento di volumi proiettati nello spazio, dove, sezioni diagonali lanciate in verticale, danno alla linea un risultato morbido e selvaggio. Il Medio, dal nome un po’ più aggressivo (Wild Dream) è un Long Bob orizzontale, leggermente svuotato internamente, ottenuto tracciando delle sezioni in obliquo a 45°, con frangia anch’essa in obliquo. L’effetto è pieno e voluminoso con frangia asimmetrica. Il Corto, semplicemente The Dream, è un susseguirsi di sezioni diagonali a 0/ 45°/90°, dove, proseguendo in obliquo con le stesse gradazioni, con una scalatura sempre in obliquo sul perimetrale destro, si crea un’asimmetria sia di perimetro che di volumi. L’effetto è un corto molto sconnesso e spiritoso. 

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GEOMETRIA, ESTRO, GIOCHI DI VOLUMI E ARMONIA TRA SALUTE E BELLEZZA DEI CAPELLI: QUESTO E’ L’AUTUNNO INVERNO 2018/19 DI VINCENZO DI PASQUALE

PHASELLUS IACULIS DIAM

Gretchen Boilar

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May 25, 2016
Behind The Perfume

Jessica Conor

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MAURIS PURUS SAPIEN

Emilia Ginimel

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AMET DOLOR TESQUE

Lauren Chapman

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